Caro babbo…

Annalena Tonelli e suo padre Guido

8 ottobre 1969 Chinga*

Caro babbo… ho appena ricevuto la tua lettera… quello che veramente vale è la giovinezza con cui tu parli delle tue speranze e dei tuoi progetti, l’entusiasmo e l’interesse che metti in tutto quello che fai. È inutile che ti dica che tutto questo è di basilare importanza per i tuoi figli: per la loro vita.

Vedi, non mi faccio illusioni perché so per esperienza personale che bisogna avere orecchi per sentire, occhi per vedere, mente per capire e cuore per amare… Ora le parole degli altri valgono praticamente zero; l’esempio vale di più, ma resta il fatto che se non avremo preso l’iniziativa dal di dentro di curarci orecchi, occhi, cuore e anima, e se non ci saremo costruiti con le nostre mani la costanza e l’audacia di perseverare nella cura, potremmo vivere una vita intera accanto a un santo e rimanere ciechi, sordi, arroccati nel nostro egoismo, schiacciati sotto il nostro orgoglio.

…vedi tu dici che la mia vocazione ha fatto nascere in te il miracolo di comprendere che la felicità nasce nel momento in cui la si dona a chi non la possiede. Non è esatto. Non sono stata io (anche se il complimento è bellissimo e profondamente consolante). Sei stato tu, perché se tu un bel giorno non ti fossi deciso a curarti orecchi, occhi, mente e cuore, non saresti mai stato in grado di vedere quanto io possa idealmente testimoniare con la mia scelta e la mia tensione.

Annalena

*1969 Chinga (Nyeri), è la prima tappa di Annalena Tonelli in Africa come «missionaria laica», insegnante di scuola superiore («letteratura inglese e africana, storia e geografia») delle Missioni Consolata di Torino

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